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Biografia


Daniele Caldarini musicista e arrangiatore, inizia giovanissimo lo studio della musica. All’età di 11 anni “imbraccia” per la prima volta una chitarra, presa in prestito dal fratello. A 14 anni intraprende lo studio del pianoforte, senza tralasciare il primo amore: la chitarra e il rock. Agli inizi degli anni ’70 fonda, insieme al bassista Gianfranco Meduri, 5°Grado Mercalli, band che si farà presto notare nella zona del milanese come gruppo prog. L’etichetta indipendente Giallo Records ne pubblica in seguito un cd che raccoglie registrazioni dal 1978 al 1989. La rivista Musikbox del 2007 dedica al 5° Grado Mercalli un ampio servizio. Dal 1980 al 1983 è tastierista nei concerti di Francesco Magni (Sanremo ’80). Nell’84 partecipa alla tournée estiva di Goran Kuzminac. Accanto agli studi di musica classica nasce l’interesse per i sintetizzatori e la musica elettronica, che lo porta ad intraprendere un’esperienza solistica. Si dedica quindi a composizioni per rappresentazioni teatrali, musiche per installazioni e pubblicità, concerti. Nel 1988 collabora alla realizzazione del lavoro discografico di Vincenzo Zitello “Kerigma” per la Epic CBS, pubblicato in seguito anche dall’etichetta Narada Sona Gaia per il mercato americano. Da tale pubblicazione prende avvio una serie di concerti in Italia e all’estero. Grazie all’esperienza maturata con Zitello, Caldarini si cimenta nella rielaborazione di melodie celtiche e fonda, insieme a Franca Frattini, Dagda-Morrigan. Inizia un periodo di collaborazione con alcuni musicisti quali Gabriele Coltri (cornamusa), Roberto Mazza (oboe), Fulvio Renzi (violino) e Abramo Parodi (percussioni) che culmina con la pubblicazione del cd “Tir-Nan-Og” (1994). In seguito, coproduce il progetto di Massimo Arrigoni e Vincenzo Zitello “The beat generation”, firma gli arrangiamenti del nuovo lavoro di Francesco Magni “Sai Mama”, scrive le musiche del poemetto sonico di Alberto Casiraghi “Novantottesima Avenue” narrato da Arrigoni e musiche per Nicola Frangione e per Harta Perfoming. Dal 1999 al 2007 fa parte del gruppo folk-prog Picotage (Noel nouveau est venue; Je n’irai plus aux champs per FolkClub-Ethnosuoni).
Cura la registrazione della versione italiana di “Le filastrocche di casa mia”, interpretate da Simona Scuri e edite da Motta Junior. Arrangia il brano “Bella” di Nini Giacomelli, cd allegato nel libro “Di tempo e terre”. Insieme a Gianfrancesco Calabrese cura il coordinamento e la direzione musicale della compilation “Quelle piccole cose” (Club Tenco Ala Bianca 2008); arrangia e accompagna al pianoforte e tastiere brani interpretati da Francesco Guccini, Alberto Patrucco, Massimo Ranieri, Pan Brumisti, Peppe Voltarelli, Francesco Baccini, Mauro Ermanno Giovanardi. Sempre per il Club Tenco interpreta un inedito, scritto da Sergio Bardotti, e arrangia “Canzone senza parole” cantata per l’occasione da Alberto Patrucco (cd Bardoci inediti e rarità). Nella compilation omaggio a Luigi Tenco “Come fiori in mare” rielabora il brano “Vita sociale”. Collabora alla stesura del brano “Una storia americana”, scritta da Sergio Secondiano Sacchi in occasione della compilation dedicata a Ernesto Che Guevara. Firma l’arrangiamento di “Una canzone per la Maddalena” e “Come un mal di denti” dell’album “Molto più di un motivo” di Lu Colombo. Nel 2013 scrive il brano “Le onde di Giorgio” per la compilation “Le cose di Amilcare” Club Tenco. Dal 2008 al 2019 è stato pianista, tastierista, arrangiatore di Alberto Patrucco. Ha realizzato “Chi non la pensa come noi” (Edel), Necrologica un libro lapidario (cd allegato Foschi editore), Segni (e) particolari, lavoro che vede la collaborazione di Andrea Mirò e altri artisti quali Ale e Franz, Eugenio Finardi, Ricky Gianco, Enzo Iacchetti e Enrico Ruggeri. Cura, inoltre, la direzione musicale degli spettacoli teatrali di Alberto Patrucco: “Chi non la pensa come noi”, “Sotto spirito”, “A me mi”, “C’era una svolta” e “Degni di nota”, quest’ultimo in collaborazione con Andrea Mirò. Nel 2015 si occupa della supervisione del CD “Estensioni”, contenente brani di Bianca d’Aponte tradotti in varie lingue; tra questi cura l’arrangiamento dei brani interpretati da Silvia Comes e Victoria Niven (Produzione Cose di Amilcare e Associazione Bianca d’Aponte). Nel 2016 si dedica al lavoro discografico “Scarpette rosa” prodotto da Cose di Amilcare e Club Tenco, allegato alla rivista “Il Cantautore”. Nello stesso anno, partecipa in qualità di musicista al concerto “Guccini International”, all’interno del festival “Dallo sciamano allo shoman”, a Darfo di Boario. A tale spettacolo segue, nel 2017, la produzione di un cofanetto (CD e DVD) contenente una raccolta di canzoni, di cui ne cura il coordinamento musicale. Nel 2017, inoltre, da una iniziativa editoriale promossa da Club Tenco, Cose di Amilcare e in collaborazione con Atena Informatica, la casa editrice SquiLibri pubblica “Multifilter”: mito e memoria del padre nella canzone”, contenente un doppio CD. In tale lavoro arrangia ed esegue brani interpretati da Lu Colombo, Alberto Patrucco, Wayne Scott e Olden. Nel 2019 Squilibri pubblica "Io Credevo" le canzoni de Gianni Siviero di cui cura sia la direzione musicale che alcuni arrangiamenti di brani interpretati da Roberto Vecchioni, Alberto Patrucco, Giangilberto Monti, Pan Brumisti. Nel 2020 tale lavoro concorre e vince la Targa Tenco come miglior album a progetto. Nello stesso anno collabora alla produzione di "Maader Folk" di Davide Van De Sfroos insieme a Angapiemage Galiano Persico, Paolo Costola e Taketo Gohara. Tastierista al tour promozionale e diventa membro della Maader Band nei concerti di Davide Van De Sfroos. Collabora alla relizzazione di "Live 2022" "Manoglia" 2023 e Van De Best" 2024 dello stesso Davide Van De Sfroos". Nel 2021 produce il cd "Planetario" di Beppe Voltarelli che vince la targa Tenco come migliore disco nella categoria interpreti. Nel 2022 cura la direzione musicale di un concerto tenutosi al Casinò di Sanremo in occasione del Premio Tenco, che vede coinvolti Morgan, Roger Mas, Max Manfredi, Rusò Sala, Wayne Scott e la sezione d'archi dell'orchestra di Sanremo. Nello stesso concerto ricopre il ruolo di pianista. Nel 2024 per Squilibri produce Forty-Eight di Wayne Scott, rivisitazione di 11 brani di Lucio Quarantotto.


Daniele Caldarini ha suonato con : Francesco Magni, Goran Kuzminac, Vincenzo Zitello, Mario Arcari, Roberto Melone, Elio Rivagli, Ellade Bandini, Federico Sanesi, Francesco Gaffuri, Rossella De Lucia, Daniele Sala, Luca Schiavo, Sergio Bassanini, Andrea Balgera, Massimo “Brilla” Villa, Silvio Centamore, Giulia Larghi, Franco D’Auria, Franco Parravicini, Gerardo Cardinale, Fulvio Renzi, Massimo Arrigoni,Gabriele Coltri, Marc Novara, Walter Rizzo, Roberto Mazza, Gloria Moretti, Marie Antonazzo, Nadia Marolli, Nicoletta Tiberini, Giangilberto Monti, Angapiemage Galliano Persico, Beppe Gagliardi, Alberto Patrucco, Andrea Mirò, Jacopo Pugliese, Silvia Comes, Wayne Scott, Miquel Pujadó, Enric Hernàez e Juan Carlos “Flaco” Biondini.
Davide Van De Sfoos, Roger Mas, Morgan, Rusò Sala, Wayne Scott, Joan Isaac, Paolo Cazzaniga, Matteo Luraghi, Thomas Butti, Andrea Cusmano, Giuseppe Stanganello.